di Simon Larocca
10/07/2024
La vita sa essere davvero strana.
Nello sconfinato oceano di videogiochi esistenti, i ragazzi di Dontnod, allora semisconosciuta software house francese fondata da Oskar Guilbert, non avrebbero mai immaginato di rivoluzionare il genera avventura narrativa con Life is strange, primo e fortunatissimo capitolo che raccontava le avventure di Max e Chloe, amiche per la pelle alle prese con la scomparsa irrisolta di una loro coetanea a cui entrambe erano affezionate. A distanza di quasi dieci anni e con due seguiti ufficiali alle spalle (con personaggi e storie molto differenti), ci apprestiamo a sapere che cosa ne è stato di una delle due protagoniste. Life is strange: Double Exposure vedrà la luce sugli scaffali dei negozi il 29 ottobre 2024 e sarà disponibile per i possessori di PlayStation 5 e XSX, e in un secondo momento anche Nintendo Switch potrà accaparrarsi uno dei titoli più attesi di fine anno.
Giocai al primo capitolo stando letteralmente sulle spine a ogni scelta intrapresa, ammaliato da una sceneggiatura di alto livello, un character design ispirato e un senso di nostalgia nel rievocare gli anni del liceo, con le amicizie, le rivalità e le promesse eterne che sappiamo bene non sarebbero mai state mantenute. E la culla nascente di un sentimento dolce, soffocato dalla necessità di rendere giustizia a Rachel, la ragazza scomparsa il cui mistero svelerà quanto sia cupa l’oscurità di una cittadina di provincia come Arcadia Bay. Questo nuovo capitolo, al cui timone troviamo i Deck Nine Games al posto dei Dontnod, sembra raccogliere tematiche ed elementi qui sopra descritti, traslandoli in un’ambientazione lievemente più adulta, del resto Max stessa non è più una ragazzina, ciononostante i guai la seguono come una seconda ombra: la sua nuova amica Safi viene uccisa.
Nel primo capitolo, Max aveva il potere di manipolare il tempo, anche se con dei limiti di cui dovevamo tenere conto, e a quanto pare la sua abilità si è evoluta, perché adesso può addirittura viaggiare dalla propria realtà a un’altra parallela, sorretta dalla portata di altre scelte, morali e non, che sono state fatte per plasmare il mondo in pieno stile “What if…?”.
Avremo a che fare con una giovane adulta più consapevole di se stessa, e senza fare alcuno spoiler sui due finali possibili del primo capitolo, appare chiaro che Max abbia imparato a gestire lo scossone di ciò che visse da adolescente. I vecchi giocatori ritroveranno dinamiche e gameplay similari a quelli già apprezzati nella serie: se da un lato ci verrà proposto di selezionare, attraverso un dialogo mirato situato nelle prime battute di gioco, quale finale abbiamo scelto al termine del primo capitolo così da connettere in stretta continuity Double Exposure e il primo gioco, dall’altra le carte verranno rimescolate, soprattutto per ciò che concerne i rapporti tra la protagonista e i vari personaggi che incontreremo.
Durante l’indagine infatti, che è il fulcro del gioco, esploreremo luoghi e parleremo con persone, interagiremo con oggetti situazionali in pieno stile “risolvi enigma come i vecchi cari punta e clicca”, tuttavia dovremo anche prestare molta attenzione alle due versioni di ogni cosa, persona e ambiente: avendo Max la possibilità di saltare da una realtà all’altra, il mondo che la circonda sarà mutevole e indefinibile, come i cerchi concentrici in uno specchio d’acqua toccato da un dito. E in questo caso, il dito che destabilizzerà lo spazio-tempo è proprio Max.
Uno degli aspetti che caratterizzano la serie è il comparto musicale rigorosamente indie, per quanto riguarda la colonna sonora: anche stavolta accompagneremo Max beandoci di sonorità evocative e voci deliziose, capaci di immergerci nuovamente in una storia dove segreti, rivelazioni, dolori di un passato mai veramente dimenticato e schegge di un futuro tanto desiderato sapranno, ne sono sicuro, farci divertire ed emozionare.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
Simon Larocca
Scrittore e socio di Retroedicola Video Club
Mi chiamo Simon Larocca, e sono un videogiocatore, collezionista e amante della cultura pop in tutte le sue forme. Vado al cinema ogni volta che posso, leggo da quando porto gli occhiali, quindi da sempre, e ho la passione per lo storytelling in tutte le sue forme, così dirompente da farla diventare una professione. Ma come direbbe Doc di Ritorno al Futuro, non ci sarebbe presente se non si guardasse al passato con rispetto e ammirazione, ed è il Simon bambino di più di trent’anni fa, anno più anno meno.
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